Stima per comparazione diretta: caratteristiche tipologiche

 

 
      

Dall’analisi dei coefficienti tipologici relativi alla comparazione indiretta è stata ricavata una scala di incidenza per ciascuna caratteristica:

 

Grado di rifinitura interno

1,00

Grado di rifinitura esterno

1,00

Stato di conservazione interno

1,50

Stato di conservazione esterno

1,50

Livello tecnologico degli impianti

2,00

Età dell’edificio

2,50

 
I contributi da sommare al coefficiente minimo delle caratteristiche tipologiche sono stati calcolati con un ragionamento simile a quello svolto per le caratteristiche di posizione. L’intervallo di variazione complessivo DXtot del coefficiente tipologico, relativamente ad una zona di appartenenza periferica, intermedia o centrale, è stato quindi ripartito in funzione delle suddette incidenze Y, individuando per ogni voce un valore massimo X che è poi stato suddiviso uniformemente fra i differenti giudizi. Si è infine indicata con DYtot la somma delle incidenze delle singole voci.

 

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

Xmin = 15 %

Xmin = 20 %

Xmin = 5 %

 

Stima per comparazione diretta: caratteristiche tipologiche

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

DX tot = (30 - 15) = 15

DX tot = (25 - 20) = 5

DX tot = (20 - 5) = 15

 

Stima per comparazione indiretta: caratteristiche tipologiche

     DY tot = (1,00 + 1,00 + 1,50 + 1,50 + 2,00 + 2,50) = 9,50

 

Massimi valori attribuibili all’incremento X

 

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

Grado di rifinitura interno

Grado di rifinitura esterno

Stato di conservazione interno

Stato di conservazione esterno

Livello tecnologico degli impianti


La ripartizione fra i differenti giudizi avverrà secondo un criterio che vede l’attribuzione dei massimi incrementi al giudizio migliore, incrementi nulli al giudizio peggiore e, per i giudizi intermedi, una uniforme ripartizione degli incrementi.

 
Grado di rifinitura interno:

 

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

Mediocre

0,00 %

0,00 %

0,00 %

Ordinario

0,32 %

0,11 %

0,32 %

Sufficiente

0,64 %

0,22 %

0,64 %

Discreto

0,96 %

0,33 %

0,96 %

Buono

1,28 %

0,44 %

1,28 %

Ottimo

1,60 %

0,55 %

1,60 %

 
Grado di rifinitura esterno:

 

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

Mediocre

0,00 %

0,00 %

0,00 %

Ordinario

0,00 %

0,00 %

0,00 %

Sufficiente

0,40 %

0,14 %

0,40 %

Discreto

0,80 %

0,28 %

0,80 %

Buono

1,20 %

0,42 %

1,20 %

Ottimo

1,60 %

0,55 %

1,60 %

 
Stato di conservazione interno:

 

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

Scarso

0,00 %

0,00 %

0,00 %

Mediocre

0,48 %

0,16 %

0,48 %

Ordinario

0,96 %

0,32 %

0,96 %

Sufficiente

1,44 %

0,48 %

1,44 %

Buono

1,92 %

0,64 %

1,92 %

Ottimo

2,40 %

0,80 %

2,40 %

 
Stato di conservazione esterno:

 

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

Scarso

0,00 %

0,00 %

0,00 %

Mediocre

0,60 %

0,20 %

0,60 %

Sufficiente

1,20 %

0,40 %

1,20 %

Buono

1,80 %

0,60 %

1,80 %

Ottimo

2,40 %

0,80 %

2,40 %

 
Livello tecnologico degli impianti:

 

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

Scarso

0,00 %

0,00 %

0,00 %

Mediocre

0,60 %

0,20 %

0,60 %

Sufficiente

1,20 %

0,40 %

1,20 %

Discreto

1,80 %

0,60 %

1,80 %

Buono

2,40 %

0,80 %

2,40 %

Ottimo

3,00 %

1,00 %

3,00 %


Fra le caratteristiche tipologiche esaminate, è stato volutamente omesso il coefficiente di vetustà dell’edificio in quanto presenta alcune differenze di calcolo. La prima parte del procedimento è del tutto simile a quella adottata per le precedenti caratteristiche tipologiche: determinato l’intervallo di variazione
DXtot come differenza fra il coefficiente tipologico massimo e minimo, relativamente ad una zona centrale, intermedia o periferica, determinata la somma delle incidenze associate alle singole voci, nota l’incidenza relativa alla vetustà, si applica una semplice proporzione che consente di calcolare il massimo incremento X associato al giudizio migliore.

 

Massimo valore attribuibile all’incremento X per vetustà

 

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

Età dell’edificio


Tale valore dovrà ora essere ripartito fra tutti i possibili giudizi attribuibili, e non secondo il criterio di ripartizione uniforme finora adottato, bensì secondo un procedimento analogo a quello proposto dalla legge sull’equo canone che suddivide l’intero intervallo dei giudizi in tre fasce a differente metro di valutazione.
Nella descrizione del metodo di stima per capitalizzazione dei redditi, il valore attribuito al coefficiente di vetustà rientra nell’intervallo
± 0,10 e attribuiremo il giudizio massimo (- 0,10 %) agli immobili realizzati o ristrutturati totalmente da non più di cinque anni. Per quelli realizzati o ristrutturati da sei a quindici anni, aggiungeremo l’addendo + 0,01 con cadenza biennale, e con cadenza annuale per età superiore ai sedici anni.
Nella stima per comparazione diretta manterremo inalterato il numero complessivo dei giudizi, dovendo questi essere congruenti con quelli della stima per capitalizzazione dei redditi. Divideremo dunque il massimo incremento X per il numero complessivo dei giudizi (venti), individuando il delta di variazione fra un giudizio e l’altro. Occorre però tener conto anche delle tre differenti fasce di valutazione introdotte dalla legge sull’equo canone, per cui adotteremo il suddetto delta solo per edifici costruiti o ristrutturati totalmente da non più di cinque anni. Per le altre due fasce di valutazione assumeremo i valori indicati nella tabella seguente.

 

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

Edificio costruito o ristrutturato da non più di cinque anni

Edificio costruito o ristrutturato dai sei ai quindici anni

Edificio costruito o ristrutturato da oltre sedici anni


Il ragionamento appena svolto porta all'elaborazione di un'ulteriore tabella nella quale sono associati ai differenti anni, a partire da quello corrente, gli incrementi X corrispondenti.

 

Incremento X associato alla vetustà dell’edificio

Anno

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

Anno

Zona centrale

Zona intermedia

Zona periferica

2000

4,00 %

1,32 %

4,00 %

1983

1,40 %

0,45 %

1,40 %

1999

3,80 %

1,25 %

3,80 %

1982

1,30 %

0,42 %

1,30 %

1998

3,60 %

1,18 %

3,60 %

1981

1,20 %

0,39 %

1,20 %

1997

3,40 %

1,11 %

3,40 %

1980

1,10 %

0,36 %

1,10 %

1996

3,20 %

1,04 %

3,20 %

1979

1,00 %

0,33 %

1,00 %

1995

3,05 %

0,99 %

3,05 %

1978

0,90 %

0,30 %

0,90 %

1994

2,90 %

0,94 %

2,90 %

1977

0,80 %

0,27 %

0,80 %

1993

2,75 %

0,89 %

2,75 %

1976

0,70 %

0,24 %

0,70 %

1992

2,60 %

0,84 %

2,60 %

1975

0,60 %

0,21 %

0,60 %

1991

2,45 %

0,79 %

2,45 %

1974

0,50 %

0,18 %

0,50 %

1990

2,30 %

0,74 %

2,30 %

1973

0,40 %

0,15 %

0,40 %

1989

2,15 %

0,69 %

2,15 %

1972

0,30 %

0,12 %

0,30 %

1988

2,00 %

0,64 %

2,00 %

1971

0,20 %

0,09 %

0,20 %

1987

1,85 %

0,59 %

1,85 %

1970

0,10 %

0,06 %

0,10 %

1986

1,70 %

0,54 %

1,70 %

1969

0,00 %

0,03 %

0,00 %

1985

1,60 %

0,51 %

1,60 %

1968

0,00 %

0,00 %

0,00 %

1984

1,50 %

0,48 %

1,50 %

1967

0,00 %

0,00 %

0,00 %


A questo punto sommeremo al coefficiente tipologico minimo, dipendente dalla zona di appartenenza dell’immobile, i contributi associati alle singole caratteristiche tipologiche, relativamente ad ogni giudizio assegnato, ricavando il coefficiente tipologico finale per il metodo di stima per comparazione diretta:

 

Coefficiente tipologico finale

=

Coefficiente tipologico minimo

+

 

 

Incremento relativo al grado di rifinitura interno

+

 

 

Incremento relativo al grado di rifinitura esterno

+

 

 

Incremento relativo allo stato di conservazione interno

+

 

 

Incremento relativo allo stato di conservazione esterno

+

 

 

Incremento relativo al livello tecnologico degli impianti

+

 

 

Incremento relativo alla vetustà dell’edificio

 

 

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