Introduzione

 

La prima indagine nazionale su "Sosta e Parcheggi" effettuata dalla Confcommercio, prendendo come campione realtà urbane con popolazione minima di 10.000 abitanti, ha evidenziato come la disponibilità di parcheggi e posti auto sia in generale in Italia largamente insufficiente. I dati raccolti hanno fatto emergere una situazione a dir poco allarmante, che danneggia gravemente cittadini ed attività commerciali. Situazione che risulta particolarmente grave nelle aree urbane di media e piccola dimensione, nelle quali gli spostamenti all'interno delle aree urbane avvengono prevalentemente utilizzando autoveicoli privati, con percentuali di utilizzo del mezzo privato più elevate nelle aree urbane di minore dimensione.
 

La prima considerazione conseguente alla valutazione dei dati di tale indagine è che nel nostro Paese risulta improrogabile l'esigenza di salvaguardare il diritto alla mobilità del cittadino. Alla Conferenza Mondiale sul Traffico tenutasi al Lingotto di Torino nel 2000, è emerso che ogni italiano passa sette anni della propria vita in macchina, e che dal 1994 ad oggi la permanenza media giornaliera in auto è passata da 45 minuti ad un'ora e un quarto. Cifre queste che, determinate principalmente dalla mancanza di adeguati spazi di sosta, dovrebbero portare sindaci e amministratori a recitare un "mea culpa", in quanto in tutti questi anni passati non sono stati fatti progetti strategici in tal senso ma si è fatto un "volo cieco", concedendo ad esempio, in maniera indiscriminata, licenze edilizie per case non dotate di aree interne di parcheggio.

Nei convegni tenutisi in tutta Italia, successivamente alla conclusione dell'indagine della Confcommercio è emersa l'esigenza di dover dare risposte immediate alle seguenti tre questioni: necessità di un trasporto pubblico funzionante; necessità di non concedere licenze edilziie per immobili senza aree interne di parcheggio; fare dell costruzione dei parcheggi condizione essenziale per ogni piano di sviluppo urbano. Il perdurare della mancanza di risposte a queste tre fondamentali questioni finirà per far perdere quella immagine di bellezza e di arte che le nostre città danno ancora al mondo.
 

Una delle categorie che potrebbe dare maggior impulso alla risoluzione di tali problemi è certamente quella dei commercianti che, ad esempio a fronte di incentivi di defiscalizzazione sugli investimenti, potrebbero contribuire finanziariamente alla costruzione di nuove strutture per parcheggi. Tale esperienza ha avuto esiti straordinariamente positivi in Alto Adige. Le Amministrazioni pubbliche potrebbero, a loro volta, destinare parte dei fondi provenienti dai vari sistemi di parcheggio a pagamento esistenti per investimenti nella costruzione di nuovi parcheggi.
 

Unitamente alla costruzione di nuove strutture, va prestata particolare attenzione anche alle problematiche gestionali delle stesse per evitare, in assenza di un piano strategico, il determinarsi di effetti negativi sul traffico. Attualmente in Italia, la sosta viene sempre fatta in suolo pubblico causando danni alla circolazione, mentre sarebbe necessario, così come dimostrato da felici esperienze europee in tal senso, costruire parcheggi sotterranei e sopraelevati per restituire suolo pubblico ai pedoni e al verde e colmare così il gap con le altre città europee". E' questa un'operazione di non poco conto, in quanto richiede anche il superamento di notevoli difficoltà legate ad una legislazione troppo complessa e dare quindi stimoli e incentivi alle amministrazioni locali.
 

La perdurante mancanza di attenzione da parte dello stato al problema del trasporto pubblico e della necessità dell'ammodernamento del sistema, fa assumere alle problematiche di gestione razionale degli spazi di sosta per gli autoveicoli una straordinaria importanza.

I dati relativi alla disponibilità di spazi di soste nelle nostre città non consentono di effettuare valutazioni attendibili sul numero di posti auto su strada gratuiti. Mentre per quanto riguarda i posti auto a pagamento le migliori condizioni si registrano nel centro-nord, con valori minimi di 20 abitanti per posto auto a pagamento, mentre al sud si registrano disponibilità di posti auto a pagamento per abitante con valori di punta superiori a 100.

Emerge quindi, come era prevedibile, che nelle città più grandi le difficoltà di parcheggio sono maggiori, mentre nelle città da 50 mila abitanti a 10 mila e in quelle minori il problema è più contenuto. L'analisi per regione ha evidenziato una situazione particolarmente favorevole nel capoluoghi di provincia di Emilia Romagna e Toscana, mentre al Sud si registrano medie più elevate di abitanti per singolo posto auto.
 

Infine va tenuto presente che un elemento fondamentale per la corretta attuazione di un sistema di sosta articolata sul territorio urbano è costituito dalla politica tariffaria che ha il compito di indirizzare le abitudini degli utenti verso un adeguato utilizzo di tutte le possibilità di stazionamento esistenti, sia su strada che in strutture specifiche e che dovrà essere oggetto di uno specifico studio che consenta di ottimizzare la tipologia dello spazio di sosta. Dai dati dell'indagine citata emerge che le tariffe applicate nelle zone centrali sono quasi sempre uguali o di poco superiori rispetto a quelle delle zone limitrofe. La distribuzione percentuale delle tariffe orarie applicate in rapporto al numero di abitanti evidenzia costi più elevati nelle città più popolose e tariffe più convenienti nelle città di dimensioni inferiori. Sono emerse inoltre differenze tra le tariffe applicate nei parcheggi su strada e quelle nei parcheggi in struttura,, che risultano inferiori rispetto alle prime. È necessario quindi che vi sia una maggior presa di coscienza dei fatto che l'applicazione di una politica integrata della sosta nell'ambito della mobilità cittadina può condizionare positivamente la qualità generale della vita urbana : una corretta politica della sosta abbinata ad una adeguata quantità di parcheggi influisce infatti direttamente sulla fluidità del traffico cittadino, sulla accessibilità alle attività dei centri urbani e sull'utilizzo più appropriato degli spazi pubblici.
 

Il traffico, e di conseguenza la mobilità nelle aree urbane è sicuramente uno dei principali problemi per gli amministratori pubblici e conseguentemente per i cittadini, in quanto le sue ricadute sul vivere quotidiano tendono sempre di più ad incidere negativamente sulla qualità della vita.

Al riguardo gli aspetti da considerare sono diversi: la necessità di salvaguardare il diritto alla mobilità di ogni cittadino. di non ostacolare il pieno svolgimento delle attività economiche nel tessuto urbano (che vivono dei flussi mobili dei consumatori), di implementare il servizio e l'uso del trasporto pubblico e di regolamentare l'uso indiscriminato dell'automobile in particolari aree della città.
 

Quello che spesso si tende a dimenticare è che gli spostamenti non sono generati dalla pura necessità di movimento ma dalla necessità di accedere a funzioni o attività: lavoro, studio, servizi,, svago, residenza ecc. Sono i componenti del tessuto urbano che generano questi spostamenti, e come in tutta Europa, gli automezzi si muovono per raggiungere un spazio di sosta il più vicino possibile al luogo in cui sono localizzate le funzioni o le attività oggetto dell'attrazione;  quindi non sono i parcheggi i "generatori di traffico" ma i "calmieri" del traffico.
 

A ciò si aggiunga l'inadeguatezza, rispetto ai bisogni attuali, di una serie di componenti del sistema della mobilità quali gli spazi per la sosta. Troppo spesso si dà importanza alla sola circolazione. È utile rendersi conto che le auto passano mediamente più del 90% della loro vita in sosta; quindi la sosta non è un accessorio della mobilità bensì una parte fondamentale del sistema generale della mobilità.

In tal senso non bisogna mai dimenticare che il sistema urbano della mobilità è costituito da tre componenti strettamente integrate e connesse tra loro e contribuiscono a quello che può essere anche considerato il "sistema di accessibilità": le infrastrutture di trasporto (cioè le strade e le linee di trasporto su ferro); il trasporto pubblico (autobus, metro, tram, taxi); le strutture e gli spazi per il parcheggio degli autoveicoli.
 

Nonostante l'introduzione di misure restrittive, si prevede che l'uso dell'auto sarà sempre più diffuso soprattutto per soddisfare la domanda di mobilità per l'accesso alle aree centrali delle città e si tenderà a privilegiare tale mezzo in mancanza di alternative valide rappresentate soprattutto dal servizio e dal la qualità del trasporto pubblico.

L'uso dell'auto come mezzo privilegiato di trasporto (rispetto ad altre modalità come bus, tram, metro, treno ed aereo) è un fenomeno che ha registrato non solo in Italia, ma in tutta Europa, un trend elevato di crescita essenzialmente perché il sistema di trasporto pubblico o trasporto collettivo non è stato in grado di tenere il passo con la crescente domanda di mobilità.

In questo contesto l'Italia si contraddistingue come uno dei paesi con più alta concentrazione di auto, se si considera che rattuale parco-auto è composto da oltre 32 milioni di unità (fonte ACI, annuario statistico 2000): in pratica quasi una autovettura ogni 2 abitanti (1,89 per l'esattezza) con gran parte delle auto concentrate nel comuni capoluogo di provincia.

Una diffusione capillare perciò, a cui si associa anche un utilizzo intensivo dell'auto se è vero che,, in base a quanto è stato detto in occasione del Congresso Mondiale sui sistemi di trasporto (novembre 2000, Lingotto Torino), ogni italiano passa in media 7 anni della propria vita in auto e che il tempo impiegato per il percorso casa-scuola o casa-ufficio dal 1994 ad oggi è aumentato di 30 minuti, passando da 45 minuti a un'ora e un quarto.

La difficoltà di parcheggio, associata alla difficoltà, di circolazione, risulta intatti essere tra gli inconvenienti maggiori che l'uso dell'automobile comporta secondo il giudizio emerso dall'indagine 2001, che l'Istat periodicamente conduce presso le famiglie italiane.
 

I cittadini (che si possono dividere in tre macro categorie d'utenti - residenti, visitatori e pendolari) che manifestano disagio rispetto all'ambiente urbano indicano fra le cause principali il traffico (47,6% a livello nazionale) e la difficoltà di parcheggio (38,9% a livello nazionale). Tali problemi sono maggiormente sentiti se si fa riferimento ai comuni dove nel centro dell'area metropolitana la difficoltà di circolazione e la difficoltà di parcheggio sono indicate da quote elevate di cittadini (66% per quanto riguarda la difficoltà di parcheggio e 72,7% per il traffico).

Significativa al riguardo l'influenza che il traffico e la difficoltà di parcheggio hanno nella modifica dell'agenda giornaliera.

Il disagio manifestato evidenzia in maniera chiara che la sosta è stata un problema per troppo tempo trascurato in Italia, pur in presenza di iniziative per affrontarlo, purtroppo ancora molto limitate.

La prima indagine nazionale condotta sulla sosta e i parcheggi e che ha interessato un campione significativo di città italiane dimostra chiaramente che la disponibilità attuale di parcheggi e posti auto è largamente insufficiente.
 

È il risultato dell'inerzia da parte degli Enti Locali, come ha giustamente rilevato anche la Corte dei Conti nella sua relazione per il 2000 al Parlamento sui risultati dei controlli eseguiti sulle gestioni di tali Enti: mancata realizzazione del Piano Urbano Parcheggi (PUP), programmazione approssimativa, scelta di aree spesso inadatte o vincolate, sottostima dei vincoli di spesa; a ciò si aggiungano i limiti dimostrati dalla legge 122/1989 che stanziava 3.500 miliardi per i parcheggi, scarsamente utilizzati.

Pertanto attualmente il sistema relativo alle modalità di trasporto utilizzate per gli spostamenti giornalieri, registra, come nel caso di Roma, una netta prevalenza dell'utilizzo degli autoveicoli privati (53%) nei confronti del trasporto pubblico (31%), degli altri mezzi (13%) e degli spostamenti a piedi (3%); una situazione che necessariamente dovrà essere n'equilibrata con politiche che mettano al primo posto il problema della sosta e di un trasporto pubblico funzionale ed efficiente.

Analizzando quanto realizzato in altre metropoli europee (che hanno avuto gli stessi "problemi di crescita") soprattutto per quanto riguarda la presenza di un sistema equilibrato delle modalità di trasporto e la dotazione di infrastrutture di parcheggio nelle aree dove si concentrano maggiormente le attività del terziario, le città Italiane in genere non reggono il confronto.

Le esperienze europee evidenziano che quando i parcheggi pubblici vengono realizzati a servizio dei centri urbani e integrati nel piano di traffico della città come componenti del sistema della mobilità, danno un grande contributo a i cittadini. La realizzazione dei parcheggi migliora la circolazione veicolare e l'accessibilità ai centri urbani, contribuisce alle attività commerciali, diminuisce l'inquinamento ambientale e contribuisce ad implementare fortemente gli spostamenti a piedi, riduce gli incidenti e miglìora in generale il benessere e la qualità della vita nelle città.

 

 

Il Progetto

 

L'Amministrazione Comunale di Iglesias, consapevole delle problematiche legate alla gestione del traffico suesposte, è da tempo Impegnata nella realizzazione (h un consistente programma di interventi finalizzati alla soluzione dei problemi del traffico.

La prima fase di tale programma ha riguardato prevalentemente la predisposizione di un programma di viabilità di circonvallazione, finalizzato principalmente ad alleggerire il centro urbano dal traffico pesante. Con il presente intervento si avvia una seconda fase del programma con la predisposizione di interventi volti a risolvere il gravoso problema delle arre di sosta per i veicoli all'interno del perimetro urbano con particolare riferimento al centro cittadino.

Il reperimento di aree di sosta all'interno dei centri urbani, come evidenziato in premessa, assume ormai da tempo la caratteristica di emergenza anche nelle aree urbane di media e piccola dimensione. In particolare nelle città in cui si è in presenza di centri storici di notevoli dimensioni che hanno mantenuto inalterato nel tempo il loro impianto urbanistico.

Iglesias appartiene certamente a questa categoria di città in quanto possiede un centro storico medioevale fra i più estesi e meglio conservati della Sardegna. L'impianto viario del centro è caratterizzato da un andamento piuttosto sinuoso e da una ridottissima larghezza delle carreggiate stradali che rendono il sito inadatto alla sosta dei veicoli. Gli effetti immediatamente rilevabili, determinati dalla sosta dei veicolo nell'area del centro, riguardano il forte impedimento alla normale circolazione ed il grave disturbo arrecato alla fruibilità in senso lato del pregevole sito.

Il problema che l'Amministrazione comunale è chiamata a risolvere è quello di individuare aree idonee da destinare a spazi di sosta strutturabili secondo criteri moderni e razionali, che costituiscano un servizio indispensabile per il centro urbano, da realizzarsi nelle sue immediate adiacenze, in modo da non limitarne la sua fruibilità.

L'analisi delle opportunità offerte dal panorama cittadino ha permesso di individuare nell'area di sedime del campo sportivo "Monteponi" il sito ideale per la realizzazione di una struttura di parcheggio.

 

L'area individuata offre i seguenti vantaggi:

  1. si tratta di un'area di proprietà comunale immediatamente utilizzabile che consente di evitare pratiche dì esproprio e quindi il conseguimento di notevoli risparmi in termini economici e di tempi di predisposizione dei progetti e di realizzazione;

  2. risulta ubicata in una zona strategica nelle immediate adiacenze del centro cittadino. su una delle principali vie di accesso alla città ed in prossimità del nascente centro intermodale. Il parcheggio che andrà così costruito consente di intercettare con facilità estrema il traffico veicolare proveniente dalla SS 130, la sua vicinanza al centro cittadino consente all'utenza un facile accesso pedonale al centro stesso;

  3. la consistenza della superficie disponibile consente una realizzazione con un numero di posti auto, su un solo piano, superiore a 350 che nelle realizzazioni finora effettuate in Sardegna costituisce il numero minimo per rendere economicamente sostenibile l'investimento;

  4. la forma regolare dell'area e la particolare ubicazione consentono un rapido e facile intervento, evitando pesanti interferenze col tessuto urbano durante l'esecuzione dei lavori, evitando i conseguenti disagi per la popolazione;

  5. la possibilità di proporre sullo stesso sito, a lavori finiti, la funzione originaria di campo per il gioco del calcio, evitando quindi qualunque alterazione dell'uso ed impatti negativi sull'ambiente e sulla città.

 

L'area prescelta, che corrisponde al campo di calcio ed al campo per destinazione, ha una consistenza di circa 10.000 mq, e consente di ottenere un parcamento, su un solo piano di circa 420 auto, che come anzidetto supera il limite minimo che renda economicamente sostenibile l'iniziative, e costituisce una dimensione in grado di soddisfare le attuali esigenze cittadine in termini di parcheggi a rotazione.

L'edificio che si andrà a realizzare sarà del tipo prefabbricato ed avrà un solaio di copertura dimensionato in modo tale da consentire la ricostruzione campo di calcio che verrà realizzato con una superficie in erba sintetica. La scelta della struttura prefabbricata è determinata dalla celerità di posa e dalla certificazione dì qualità dei componenti verificabile in stabilimento di produzione e quindi prima della posa in opera, evitando quindi, sempre possibili, disguidi derivanti da un controllo a posteriori della qualità della realizzazione. Come si può evincere dalle tavole allegate la superficie interrata di parcarnento ha forma rettangolare delle dimensioni di m 77,00x140,00. La struttura portante, secondo i calcoli preliminari, sarà costituita da pilastri delle dimensioni di cm 60x60 posti ad interasse di ml 7,50 in senso longitudinale e di ml 12,90 in senso trasversale, altezza di piano pari a ml. 2,40 e solaio di copertura dello spessore di cm. 50.

Il pavimento carrabile sarà del tipo industriale. Le rampe di accesso e di uscita anch'esso in calcestruzzo avranno una pendenza massima del 10%.

La superficie netta del posto auto sarà di ml 2,50x5,00. La superficie di parcamento complessiva per posto auto sarà pari a 25 mq.
 

L'arca prescelta offre notevoli vantaggi anche per quanto riguarda la realizzazione delle vie di acceso e di esodo poiché consente di utilizzare il sedime compreso fra le tribune coperte e la via Cappuccini, con la possibilità di realizzare una comoda corsia di accumulo in entrata, evitando in tal modo di interferire con il flusso veicolare della via Cappuccini stessa che, essendo una delle vie principali di accesso alla città,, mi vari momenti della giornata risulta essere particolarmente intenso.

La dimensione della struttura che in termini di parcamento è inferiore a 500 posti, consente di conseguire anche notevoli risparmi per quanto riguarda la dotazione impiantistica che dovrà avere le dotazioni minime stabilite dalle norme vigenti in materia ed in particolare:

-     impianto antincendio con idranti UN145 e relativo serbatoio e gruppo di pressurizzazione, ubicati all'esterno del campo di gioco, nell'area compresa fra la via Cappuccini e la tribuna coperta;

-     Impianto di rivelazione di miscele esplosive;

-     Impianto elettrico e dì illuminazione ordinari e di emergenza;

    Impianto di estrazione forzata dell'aria;

-     Impianto di controllo e gestione degli accessi.

 

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